In data 31 gennaio 2011 la “Rete per gli spazi condivisi” ha consegnato al Comune ed alla Provincia di Taranto una richiesta per attivare un tavolo di concertazione sulla possibilità di ottenere spazi da poter utilizzare per attività senza fini di lucro.
La lettera era corredata da una presentazione degli obiettivi della Rete e da una lista di posti potenzialmente utilizzabili poiché vuoti, disposti in zone della città facilmente raggiungibili e tali da poter essere rilanciati dalle associazioni a titolo gratuito.
50 associazioni, comitati, gruppi studenteschi e sociali e cittadini che giornalmente operano nella società e si affannano per trovare spazi di confronto e discussione, si sono riuniti per chiedere di costituire un tavolo di discussione e cercare soluzioni.
Le associazioni, i comitati e i gruppi che hanno sottoscritto la richiesta, sono uno spaccato della società civile locale, dei suoi interessi, dei suoi bisogni: proviamo a leggere i loro nomi e ci accorgeremo che c'è una risorsa culturale potenzialmente infinita! Ognuna di loro ha un ambito specifico: arte, musica e teatro; cultura storica, filosofica e politica; sanità, assistenza e consulenza psicologica; valorizzazione e protezione dell'ambiente; educazione motoria e sportiva; economie alternative e sviluppo sostenibile; informazione e sensibilizzazione sui diritti...
I bisogni dei cittadini si intrecciano in una volontà di riscatto che questa realtà non può più contenere: le attività di aggregazione, confronto, informazione, laboratori artistici, linguistici, sonori, devono avere spazi adeguati per rispondere al diritto di espressione della cittadinanza.
Le necessità presentate dalla Rete sono svariate, a partire da una sala riunioni facilmente raggiungibile da tutti con i mezzi pubblici, da uno spazio per laboratori e manifestazioni artistiche per arrivare anche a spazi all'aperto in cui dare risalto ad un possibile incontro pacifico tra uomo e ambiente, per la liberazione dello spirito e la riconciliazione con la natura.
Con maggiore consapevolezza del proprio ruolo nel cambiamento dei rapporti tra stato e società civile ormai avviato, questi non intendono più rappresentare un serbatoio di voto ma partecipare attivamente allo sviluppo del progetto di una nuova Taranto, della sua rinascita Culturale e Associativa senza fini di lucro.
Pertanto, confidando in una risposta in tempi brevi, Associazioni, Comitati e Gruppi cittadini chiedono ufficialmente un incontro con le Istituzioni.
Gran bella iniziativa soprattutto per una città come Taranto che rischiava davvero di cadere nel baratro. Sono emigrata a Firenze ma con Taranto nel cuore e, mi duole ammetterlo, anche la culla del Rinascimento avrebbe bisogno di una sferzata. In bocca al lupo.
RispondiEliminaStefania